La festa dell’8 settembre

IL CULTO DI N. S. DEL SUFFRAGIO

Da tempi antichissimi Recco tributa solenni festeggiamenti a N. S. del Suffragio. Un documento risalente ai primi del 1600 riporta che nel XVII secolo l’Oratorio era dedicato alla Natività di Maria e che il giorno 8 settembre l’Arciprete di Recco vi si recava a celebrarela Messa cantata ed il Vespro. Quando le truppe napoleoniche occuparono Recco l’Oratorio venne chiuso e i suoi beni furono dispersi. Ciononostante gli abitanti continuarono a celebrare la tradizionale festa e a rendere omaggio alla Madonna, con luminarie e sparate. L’8 settembre 1814 un pellegrino d’eccezione, lo scrittore francese Henry Stendhal, si trovò a visitare Recco. In una nota scritta a lapis quel giorno a Recco e pubblicata poi sotto il titolo “Rivages de la mer” nel 1818, scrisse: “C’è stata la festa della Madonna di Recco… Qui sento il rumore dei fucili e dei mortaretti sparati in onore della Madonna da questa gente avara e ladra che appena interrompe la solitudine di questi monti… Il villaggio era abbondantemente illuminato, ad un miglio di distanza percepivo il suono del piffero e del clarino… Sono le dieci, lo spettacolo diventa più sublime ad ogni istante…” Nell’anno 1823 papa Pio VII decretò l’incoronazione di N. S. del Suffragio e del Bambino Gesù, con auree corone inviate dal Capitolo della Basilica di San Pietro. La cerimonia ufficiale avvenne il giorno 8 settembre 1824 per mano dell’arcivescovo di Genova Cardinale Luigi Lambruschini.

Da quel momento la festa assunse la forma e i modi che conosciamo ancora oggi, fatta eccezione per le manifestazioni civili.
La città, tra il novembre 1943 e l’agosto 1944, subì ventisette bombardamenti aerei e venne completamente distrutta. L’8 settembre 1944, poiché il Santuario era stato danneggiato e dell’abitato e delle chiese di Recco non restava più nulla, le sacre funzioni furono celebrate nella villa Badaracco in località Faveto, dove la statua della Madonna era stata posta in salvo in un rifugio scavato nella roccia. Numerosi furono i recchelini che, pur dispersi dalla distruzione della città, vennero dalle località vicine a venerare la Madonna.

Dagli anni 50 e fino al 1974 la processione usciva dal Santuario la sera dell’8 settembre e visitava in ciascun rione i sette Quartieri, che salutavano l’arca della Madonna con la sparata di “mascoli” e i fuochi artificiali. Dal 1974, per ragioni di sicurezza, gli spettacoli pirotecnici cominciarono a essere realizzati nella zona a mare e articolati in due serate, il 7 e 8 settembre. Le sparate di “mascoli” invece continuano a salutare il passaggio di N. S. del Suffrago in processione nei vari Quartieri. Particolari e grandiose cerimonie furono e continuano a essere organizzate, ogni venticinque anni, dal giorno dell’Incoronazione. Il 7 e 8 settembre 1999, in occasione del 175° anniversario, l’arca della Madonna venne portata in processione per le vie cittadine più volte e i Quartieri festeggiarono nei due giorni, da mattino a notte, con sparate di “mascoli” e spettacoli pirotecnici diurni e notturni.